domenica 28 dicembre 2008

"Me ne vado per le strade
Strette oscure e misteriose:
Vedo dietro le vetrate
Affacciarsi Gemme e Rose.
Dalle scale misteriose
C'è chi scende brancolando:
Dietro i vetri rilucenti
Stan le ciane commentando.
...
La stradina è solitaria:
Non c'è un cane: qualche stella
Nella notte mi par bella.
E cammino poveretto
Nella notte fantasiosa,
Pur mi sento nella bocca
La saliva disgustosa. Via dal tanfo
Via dal tanfo e per le strade
E cammina e via cammina,
Già le case son più rade.
Trovo l'erba: mi ci stendo
A conciarmi come un cane:
Da lontano un ubriaco
Canta amore alle persiane."
Dino Campana, Le petite promenade du poète

sabato 20 dicembre 2008

Buon Natale

"Nel giorno di Natale
donami grazia, o Dio
dall'affannarmi triste della vita:
ho desiderio d'innocenza.
Voglio innalzarmi a un cielo
di giubilo perfetto e universale.
Il soave ricordo del Presepio
mi assale e mi ravvolge
in una cinta di dolcezza:
e la povera casa dell'infanzia
mi spalanca orizzonti vasti
folgoranti di luce.
Oh, come lo rammento.
Tant'anni sono trasvolati,
ma la mente mi svolge lento
il film di lunghe cure
l'ansie il lavoro e la mistica gioia
nella povera casa dell'infanzia.
La neve dietro agli appannati vetri
effondeva un candore
e si addolciva in canto
a colorire del più caldo amore
scenari di Betlemme
coi pittoreschi casolari
e le finestre illuminate a fiaba.
Per il cielo imbrunito
lucentissima stella
era scortata d'angeli
cantanti gloria negli eccelsi a Dio.
Quale tremore di contento
nel disporre la grotta
col Bambinello nella mangiatoia
e nel davanti inginocchiati
la Vergine Maria e San Giuseppe:
e porvi ai lari il bove e l'asino
e intorno lumi ed erbe e fiori
e sui sentieri tortuosi
pastori camminanti e oranti
e pecorelle e agnelli:
in lontananza erette e maestose
le figure dorate dei re Magi
su le gibbose groppe dei cammelli.
Un orientale mondo di malìa
passava per le mani a tocchi lievi
di statuette ed arboscelli e muschi:
diventavo pittore ed architetto
per scene di stupore:
invadevano il cuore
di lenti nenie di zampogne
a confermare la certezza:
"ecco ci è nato il Figlio
del mondo il Salvatore,
venite ed adorate, o genti".
Quanta pace fu data alle famiglie
dall'amorosa capannuccia,
che dovunque tu sia
ti riporta all'infanzia ed al tuo nido.
Dolcezza al cuore in concepirla,
dolcezza al cuore in allestirla
dollcezza al cuore in contemplarla:
vengono i bimbi dei vicini,
si fermano estasiati ad ammirarla
e da limpide voci
erompe il canto del sermone
in pia ardente adorazione.
Nacque al tempo della Regula Bullata
coi dodici capitoli
che accesero sul mondo
le fiamme d'un fraterno amore
e offrirono alle genti
l'ineguagliabile letizia
della serena povertà.
E per il sigillo d'armonioso accordo
il Santo dei poeti
squillò da Greccio l'inno del Presepio:
d'amore a Dio
l'inno più lirico e soave.
Oh, rigodere l'innocenza
di quell'inno tante volte goduto:
ritornare bambino
con le mani giunte in preghiera
e gli occhi al cielo ed alle stelle:
ritoccare pastori e pecorelle."

Michele Campana, Il Presepio

martedì 16 dicembre 2008

"Il pòlline che al sol luccica ed erra
una sillaba d'oro dona al vento
rapito dal respiro d'ogni serra."

Idilio Dell'Era, Poesie giovanili

giovedì 11 dicembre 2008

"Ora gli steli liberi e puri
crescono e vibrano di luce:
crescono e buttano in cima
il fiore della vita nuova
nelle nappe ondeggianti.
C'è per l'aria
un desiderio d'amore:
lo sento nelle nari e nel sangue.
Tutto tende al sole
tutto chiama il sole
tutto canta il sole!
E il sole in premio,
sfolgorando ardente, trasforma i campi
in un gran rogo d'oro."

Michele Campana, Il rogo d'oro

martedì 9 dicembre 2008

"Io t'ho cercato, o Dio,
chiedendo amore,
per le strade del mondo.
T'ho cercato nel viso dei bambini
e negli occhi imploranti dei mendichi,
t'ho cercato nella luce dei campi
e dentro l'ombre
fremitose dei boschi;
nelle faccie stupite
dei fiori che pregano il sole
e nei sorrisi delle stelle
che fioriscono il cielo;
t'ho cercato sulle ampiezza dei mari
e negli eccelsi silenzi dei monti;
negli aerei slanci della musica
e nel profondo canto dei poeti;
ma ti ho trovato, o Dio,
dentro di me,
pel male che mi han dato gli uomini,
quando il dolore mi si è fatto luce
e ho visto in Te
uno splendore di giustizia
che non ha più ombre.

Michele Campana, Trovar Dio

domenica 7 dicembre 2008

"Canta in me questa mattina
un ritmo di gioia.
Tutte le allodole trillanti,
tutti i ruscelli luccicanti,
le cime dei monti nella luce,
cantano in me.

Sono entrati nel mio cuore insieme
come note di violini.
m'han chiuso gli occhi
in un lungo sopore di felicità.

Italia! ti vedo più bella
col tuo cielo popolato di rose
coi tuoi campi avvivati di sole."

Michele Campana, Motivi di primavera

"L'iride apriva lentamente il suo arco simile ad un colossale ventaglio"

Arrigo Boito, Scritti

sabato 6 dicembre 2008

"Nel silenzio profondo
quel singhiozzar
m'ha detto il tuo segreto,
o acqua dolce o terribile,
che dài vita e dài morte:
volere essere cielo
e vanire in anéliti
per le nuvole sui venti."

Michele Campana, L'acqua

venerdì 5 dicembre 2008

"Bello e grande ci appare il sole
in quest'ora
che stà morendo.
Iddio ce l'offre
a compensar la pena
di un altro giorno
ch'affonda inesorato
nel vòrtice del tempo"

Michele Campana, Sull'Arno